Gassendi 05/04/2020

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Corio (TO, Italy), 05/04/2020

Approfittando di questa quarantena pandemica, ci ributtiamo sulle passioni del passato. La ruggine della troppa inattività si fa sentire eccome: problemi di stazionamento, di bilanciamento, di collimazione, di elaborazione, ma alla fine qualcosina di decente son riuscito a portare a casa.
Dal giardino punto la Luna e Gassendi: seeing qualitativamente medio basso
Soliti strumenti: C9,25 a F10 su G11, Chameleon e filtro rosso.
Rumorosa, con difetti di collimazione…ma è un ritorno.

Eclissi di Luna 27/07/2018

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Una veloce immagine, nata dalla mancanza di tempo e dalla somma di 11 pose, su cavalletto senza inseguimento.
Strumentazione: Canon 7D MKII al fuoco diretto di un tripletto apocomatico TecnoSky da 80 mm. di diametro e 480 mm. di lunghezza focale.
Dati tecnici: 0,8 sec. di esposizione, 1600 ISO
Elaborazione: AutoStakkert 3 e PS CC

Solar Eclipse: Casper (Wyoming, USA), 21/08/2017

Solar eclipse

Sveglia di buon ora a Cheyenne (capitale dello splendido Wyoming) e subito in marcia per Casper (a circa 290 km di distanza più a nord), per gustarsi l’eclissi totale di sole il cui picco è previsto per le 11:42 ora locale. La Interstate 25 si mostra subito congestionata da un traffico molto intenso ma incredibilmente scorrevole. Man mano che ci avviciniamo alla meta, gli ampi panorami pianeggianti mostrano con sempre maggior frequenza uno spettacolare susseguirsi di raduni di astrofili o semplici curiosi, che campeggiano con ogni tipo di tenda, caravan o camper dalle più svariate forme, dimensioni e colori. Una sorta di festival sempre più continuo e popolato fino a Casper.
Arrivati, abbiamo appuntamento con i nostri amici Chiavaresi, troviamo Manuela, Andrea, Anna, Francesco e Nicola al McDonald’s, e si fa colazione tutti assieme; poi il tempo stringe e ci si dirige tutti assieme (ho noleggiato una Ford da 8 posti!) verso il Wyoming Eclipse Festival al Casper Event Center.
Gli spazi sono ampi ad abbiamo il tempo di parcheggiare, trovare un posto comodo in un mare di persone emozionate ed accoglienti, accaparrarci qualche souvenir, far due foto con Miss Wyoming e lo show ha inizio. Muniti di occhialini solari comincia la fase di parzialità, sempre più evidente, di minuto in minuto. Poi La luce si affievolisce, la temperatura scende le voci si fanno sempre più sussurrate, le ombre si spengono, qualche stella fa capolino fino allo spettacolo della totalità. Un esplosione di stupore accompagna un sole nero con la sua corona solare ben evidente, 2 minuti e 26 secondi di incredulità. Poi la bellezza del diamond ring.

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Rotolando verso Sud…sulla Luna

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Altra prova veloce del rifrattore alla Fluorite dell’Osservatorio di Alpette da 125mm di apertura. sulla zona a sud della Luna. Solita webcam, PGR Chameleon ma questa volta la focale l’ho portata a 2000 mm con la barlow Abbe-Zeis della Baader e filtro IR-cut. Soliti 1000 frames, e stack di 400, seeing non eccelso ma ottima trasparenza.

Nell’immagine si riconoscono i crateri Vlacq, Rosenberger, Nearch, Hagecius e Biela.

Mosaico lunare

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Mosaico lunare composto da sei immagini ottenute da uno stack di 200 frames su 1000 per ogni ripresa.
Il telescopio utilizzato è il rifrattore della Polarex-Unitron (IEI83) alla fluorite dell’Osservatorio del Polo astronomico di Alpette: 125 mm di diametro e una lunghezza focale di 1000 mm al fuoco diretto della Point Gray Chameleon.
Immagine croppata al 50%, ottima trasparenza, seeing mediocre.

Vallis Alpes e Montes Alpes

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Come promesso ecco l’elaborazione della ripresa della Vallis Alpes, una valle lunare di circa 160 Km di lunghezza ed un massimo di una ventina di Km di larghezza nella sua parte centrale.

La foto mostra anche la frattura centrale che percorre la il fondovalle, i Montes Alpes che proseguono verso sud e il cratere Cassini (tagliato in basso) ed il cratere Egede (a destra) che, coperto dalla lava, emerge dal letto meridionale del Mare Frigoris per soli 400 mt.

Per il report della serata osservativa clicca qui.

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L’immagine qui sopra invece, è un mosaico di due foto che mostra anche la regione a sud dei Montes con il cratere Cassini in tutta la sua interezza e, sul bordo in basso a sinistra, il cratere Aristillus.
L’elaborazione non è perfetta…ma è il mio primo mosaico 😉

Albategnius

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Ieri sera finalmente sono riuscito a conciliare i miei impegni (e la mia pigrizia!) ad una notte serena, seppur velatamente lattiginosa ed inquinata dallo smog, accumulatosi in questi giorni di alta pressione, e la luce che riflette.
Giusto nel pomeriggio il corriere mi ha consegnato l’ultimo gioiellino, regalo di Manu, per il mio non troppo prossimo compleanno: una barlow  Baader Zeiss Abbe, costosa ma considerata (col senno di poi aggiungo: giustamente!) il top che un astroimager, dedito all’alta risoluzione, possa desiderare per le proprie riprese.
Comincio a montare la strumentazione già nel pomeriggio: voglio che tutto sia pronto già nel dopo cena e soprattutto che il boiler da 9,25″ sia acclimatato a sufficienza.
Cala il buio ed ovviamente, come spesso capita a me :D, cominciano le difficoltà: cerco la Polare per lo stazionamento e la vedo a malapena a causa di una lieve foschia a nord con un campo da calcio illuminato a giorno per gli allenamenti. Punto dritto sulla Luna e mi accorgo che qualcosa non funziona: esce dal campo dell’oculare in men che non si dica, ben presto mi accorgo di aver clamorosamente mancato la Polare, ma ora quel fazzoletto di cielo è un pò più trasparente e riesco a rimediare in fretta.
Ritorno sulla Luna e il terminatore mi offre subito un cratere molto interessante, Albategnius: un circo di 136 Km di diametro circa, con pareti terrazzate alte poco più di 4 Km. La sua formazione risale al periodo Nectariano (da 3.92 miliardi di anni a 3.85 miliardi di anni fa) ed al suo interno si possono notare un picco centrale alto 1,5 Km, numerosi craterini da impatto e alcuni leggeri avvallamenti che lo attraversano, il tutto ben visibile solo con la luce radente del Sole del terminatore. A nord, sul piano, si possono osservare i crateri minori Albategnius C (il più piccolo – 6 Km di diametro) e B (20 Km di diametro) mentre Albategnius M (9 Km) giace sul bordo.
Il cratere Klein (46 Km di diametro e 1,5 Km di profondità) invece interrompe il terazzamento a sud-ovest ed offre anch’esso un picco centrale più alcuni crateri minori.
I filmati mi sembrano buoni (per il seeing modesto che mi ritrovo) e allora vago ancora un pò in cerca di nuovi soggetti; trovo la Vallis Alpes, che due riprese se le merita sempre, e mi metto alla ricera della sua frattura centrale…il seeing è però ancora impietoso ed i video salvati li devo ancora elaborare per vedere se riesco a ricavare qualcosa di decente da presentarvi.
La serata si fa umida ed io sono sveglio dalle 05:00 di mattino, mi sarebbe piaciuto attendere il Signore con gli anelli, Saturno, ma è troppo mattiniero (e sorgerà sempre prima nei prossimi giorni offrendosi ad orari più a misura d’uomo) e la stanchezza ha il sopravvento…smonto e vado a nanna…ma sono molto molto soddisfatto!

Guarda che Luna…con un 80mm!!!

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La sera del 17 gennaio, uscito in giardino per la consueta passeggiata con Morgan, alzo gli occhi al cielo e rimango rapito da questo nostro satellite, la Luna, troppo spesso ingorato, quasi dato per scontato nella sua millenaria rotazione attorno al nostro pianeta. Invece la Luna è un soggetto bellissimo da riprendere, ma ancor più da osservare nei suoi giochi di luci ed ombre, di valli e montagne, crateri craterini e picchi, chiari-scuri e domi…se ti affascina da circa 380mila km di distanza, quando la sorvoli nella lente di un oculare ad alti ingrandimenti non puoi che rimanerne rapito. Ma a questa mia meraviglia si univa la curiosità  per il gioiellino natalizio, il rifrattore Apo di Tecnosky da 80mm…però la sveglia era tiranna, ore 05:00, che fare? Prendo al volo il cavalletto fotografico, la DMK col notebook e il piccolino…in un attimo sono sulla Luna che sfugge (il cavalletto non è ovviamente motorizzato), ma è splendida! Decido di provare a fare un paio di riprese, non so se saranno buone; le vibrazioni sono tante ed è difficile impostare parametri, mettere a fuoco e inseguire a mano contemporaneamente. Ci siamo! Clicco sul punto rosso con la scritta REC e salvo un paio di sequenze da un migliaio di frames, giusto per saziare la mia astinenza da HiRes e per la sola curiosità di vedere che accade con mezzi non propriamente adatti  all’alta risoluzione…ma il campo è largo e ammette piccoli peccati come un leggero mosso. Rientro, e sono contento come se fossero il filmati migliori del mondo (non lo sono!) ma la foto che tiro fuori dopo l’elaborazione con AviStack non è per nulla da buttare.
A volte tentare, paga…e il rifrattorino promette grande soddisfazioni! Tutti a nanna…